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Il Sentiero della Dea

di Phyllis Curott

Recensione

Ho scelto di inaugurare il mio blog con la recensione di una delle letture più importanti della mia vita. Un libro che mi ha toccata nel profondo e che ha cambiato per sempre il mio modo di sentire. Soprattutto, una testimonianza che ha sradicato il mio senso di vergogna per ciò che sentivo di essere, in tutti gli ambiti della vita, facendomi sentire libera e in diritto di aprire le ali e rivelarmi al mondo con consapevolezza e orgoglio.

Il Sentiero della Dea (1998) di Phyllis Curott è un libro che ha fatto storia, non solo per la comunità Wicca, ma a mio avviso per ogni donna o uomo che sentisse dentro di sé il richiamo sempre più crescente alla coscienza del divino femminile.

L’edizione (2012) che ho acquistato è della Casa Editrice Venexia – casa editrice che adoro – ma la prima edizione italiana del libro è uscita con Sonzogno Editori nel 1999.

Phyllis non ha bisogno di presentazioni: avvocato, attivista, autrice, membro del Parliament of the World’s Religions, di cui è stata Vice Presidente e keynote speaker assieme al Dalai Lama. Nonché, fondatrice e Gran Sacerdotessa del Tempio di Ara.

© Phyllis Curott

Ho comprato questo libro a scatola chiusa e l’ho amato fin dal primo capitolo. Pensavo di trovarmi a leggere un manuale di Wicca e antropologia. Invece ho scoperto l’autobiografia di Phyllis, scritta in maniera aperta, profonda, e dritta al punto. Il titolo originale è Book of Shadows, titolo perfetto per questo grimorio e memoir allo stesso tempo, che racconta un viaggio di scoperta e riscoperta di sé, attraverso il velo della magia. Nelle parole di Deepak Chopra:

“A modern-day Persephone myth full of magic and mystery, Book of Shadows transcends the bounds of its genre.”


Mi sono innamorata di questa autobiografia perché – mentre leggevo le avventure di una giovane e single Phyllis nella New York degli anni ’70, neolaureata dalle più prestigiose Università, band manager immersa nella scena rock, giovane donna in carriera di successo, divisa tra un lavoro estenuante e a tratti denigrante, e una nuova apertura spirituale di connessione alla natura, alla creatività, e al divino femminile – ho rivisto me stessa.

Il Sentiero della Dea racconta dunque il viaggio di Phyllis, fisico e metafisico, dalla sua prima scoperta del mondo della magia e dei cerchi di donne, alla consapevolezza e maturazione della propria forza interiore fino ad arrivare alla sua dedicazione…

Ma non voglio spoilerarvi questo meraviglioso Libro delle Ombre! Leggetelo ora, a Samhain o a Yule, comodamente accoccolate con una tisana d’erbe, una candela bianca, sotto ai raggi della Luna. Non vedrete l’ora di leggerlo fino in fondo.

Ringrazio Phyllis Curott per aver donato al mondo questa sua meravigliosa avventura. La mia recensione non può essere altro che positiva a pieni voti.